Bruno Latour : ” Down To Earth “

Bruno Latour : ” Down To Earth “

La grandiosa invenzione galileiana è arrivata a occupare tutto lo spazio facendo dimenticare che vedere la terra da Sirio è solo una minuscola parte – anche se c’è di mezzo l’universo infinito – di ciò che abbiamo il diritto di conoscere positivamente.

Necessariamente, da Sirio rischiamo di perdere molti eventi, mentre sviluppiamo molte illusioni sulla razionalità o irrazionalità del Pianeta Terra!

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Le élite erano così profondamente convinte che non ci sarebbe stata una vita futura per tutti che hanno deciso di sbarazzarsi di tutti gli oneri della solidarietà il più velocemente possibile – da qui la deregolamentazione; hanno deciso di costruire una sorta di fortezza dorata per coloro (una piccola percentuale) che ce la faranno – da qui l’esplosione delle disuguaglianze; e hanno deciso che, per nascondere il grossolano egoismo di una simile fuga dal mondo condiviso, avrebbero dovuto respingere in modo assoluto la minaccia all’origine di questa fuga precipitosa – da qui la negazione del cambiamento climatico.

Per tornare alla logora metafora del Titanic, le classi dirigenti capiscono che il naufragio è certo; si riservano le scialuppe di salvataggio e chiedono all’orchestra di continuare a suonare ninne nanne in modo da poter approfittare dell’oscurità per battere in ritirata prima che l’aumento dell’inclinazione della nave allerti le altre classi!

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Un primo evento storico: la Brexit. Il paese che aveva inventato il grande spazio del mercato, sia sul mare che sulla terraferma; il Paese che aveva incessantemente spinto l’Unione Europea a non essere altro che un enorme negozio; proprio questo paese, di fronte all’arrivo improvviso di migliaia di profughi, ha deciso d’impulso di smettere di giocare al gioco della globalizzazione. Alla ricerca di un impero da tempo scomparso, tenta di sottrarsi all’Europa (a prezzo di difficoltà sempre più inestricabili).

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Bruno Latour : ” Down To Earth “

Decisero che era inutile agire come se la storia continuasse a muoversi verso un orizzonte comune, verso un mondo in cui tutti gli esseri umani potessero prosperare allo stesso modo. Dagli anni ’80 in poi, le classi dirigenti smisero di pretendere di guidare e iniziarono invece a proteggersi dal mondo.

L’assenza di un mondo comune che possiamo condividere ci sta facendo impazzire.

Senza l’idea che siamo entrati in un Nuovo Regime Climatico, non possiamo comprendere l’esplosione delle disuguaglianze, la portata della deregolamentazione, la critica della globalizzazione o, soprattutto, il panico desiderio di tornare alle vecchie protezioni dello stato-nazione – un desiderio che si identifica, in modo abbastanza impreciso, con “l’ascesa del populismo”.

Franz Fanon : ” The Wretched of the Earth “

Franz Fanon : ” The Wretched of the Earth “

I piedi del colonizzatore non si intravedono mai, tranne forse in mare, ma poi non ci si avvicina mai abbastanza. Sono protetti da scarpe solide in un settore dove le strade sono pulite e lisce, senza buche, senza sassi. Il settore del colonizzatore è un settore sazio, pigro, il suo ventre è sempre pieno di cose buone. Il settore dei colonizzatori è un settore di bianchi, un settore di stranieri.

Gloria Anzaldua : ” Borderlands – La Frontera “

Gloria Anzaldua : ” Borderlands – La Frontera “

Smettiamo tutti di importare i miti greci e il punto di vista scisso cartesiano occidentale e radichiamoci nel suolo mitologico e nell’anima di questo continente. L’America bianca si è occupata del corpo della terra solo per sfruttarlo, mai per soccorrerlo o nutrirsi in esso. Invece di strappare di nascosto l’energia vitale delle persone di colore e metterla a uso commerciale, i bianchi potrebbero permettersi di condividere, scambiare e imparare da noi in modo rispettoso.

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ma questo è disfattismo. L’uso o la gestione della tecnologia non è il risultato delle agitazioni di qualche algoritmo robotico; è il risultato di decisioni economiche, politiche e sociali. Se scegliamo di consentire alla tecnologia di dettare la globalizzazione finanziaria, questa è una scelta deliberata. Possiamo altrettanto facilmente scegliere di far funzionare la tecnologia per domare la globalizzazione finanziaria.

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ora, senza dubbio, ci sono molti potenti interessi costituiti pronti a sostenere che la trasformazione del sistema attuale è impossibile. Affermeranno, e molti di noi accetteranno, che “non si può fare nulla”. Sosterranno che, a causa dei progressi della tecnologia moderna, è impossibile modificare, figuriamoci trasformare il sistema finanziario globalizzato.

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

La mobilità dei capitali era, ed è, un’arma potente per i capitalisti. Consente agli attori dei mercati dei capitali di spostare rapidamente denaro dove possono essere realizzati i maggiori guadagni in conto capitale, indipendentemente dall’impatto di tali movimenti. È progettato per sfruttare e ottenere massicci guadagni da movimenti sia piccoli che grandi nel valore di obbligazioni, valute o tassi di interesse di diverse nazioni e creare instabilità da guadagni e/o perdite in queste attività speculative.

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Ann Pettifor : ” The Case for the Green New Deal “

Philip Cortney ha sostenuto che la Dichiarazione universale dei diritti umani avrebbe dovuto andare oltre includendo “il diritto alla libera circolazione dei capitali”. Secondo una stima prudente, un terzo della ricchezza mondiale è detenuto offshore, con l’80% delle transazioni bancarie internazionali che si svolgono lì. Brittain-Catlin e molti altri sostengono che il capitale venga riportato a terra, per un motivo: garantire che le grandi società possano essere trascinate fuori dalla “rete sotterranea dei paradisi fiscali” e, di conseguenza, essere adeguatamente tassate.

Come si può realizzare questo cambiamento di sistema? Un punto di leva chiave nel sistema finanziario complesso e globale si trova dove il capitale attraversa i confini.