La politicizzazione del denaro, delle banche e della finanza (che oggi prevale in tutto il mondo) ha permesso di concentrare il potere e la ricchezza in poche mani, una situazione che è stata estremamente dannosa per le società, le culture, le economie, il governo democratico e l’ambiente. I governi nazionali si sono arrogati una potenza di spesa virtualmente illimitata, che consente loro di veicolare la ricchezza ai clienti preferiti, di condurre guerre su larga scala e di sovvertire le istituzioni democratiche e la volontà popolare. L’istituto bancario privato privilegiato è riuscito a monopolizzare il credito di tutti, consentendo ai pochi di sfruttare i molti attraverso la loro parzialità nell’allocazione del credito, caricando usura (travestita da “interesse”) e tasse sempre più esorbitanti e premiando i politici per il loro servizio nella promozione dei loro interessi.