Durante tutto il processo di allocazione del capitale, la competenza negli investimenti è stata soppiantata dall’ esperienza nella meccanica dell’ intermediazione finanziaria, un’attività che richiede una maggiore capacità intellettuale e quella di pardoneggiare matematiche complesse, piuttosto che
la conversazione conviviale da bar. Nel settore immobiliare, la conoscenza locale dei beni e delle persone è stata sostituita da costruzione di modelli e progettazione dei prodotti cartolarizzati. Nei mercati dei titoli quotati, la conoscenza delle aziende è stata erosa e chi guadagna di piu’ sono coloro che
progettano e implementano sofisticati algoritmi di negoziazione.
Le banche hanno centralizzato il credito alle piccole imprese, e gli investitori di capitale a rischio hanno spostato la loro attenzione al rifinanziamento di imprese stabili.
Questi sono i mezzi con i quali la finanziarizzazione ha creato un mondo di persone che parlano tra loro e commerciano tra loro, operano in una realtà di loro creazione, si premiano generosamente per competenze in gran parte inutili, ma hanno meno da offrire alle vere esigenze dell’economia reale rispetto ai loro predecessori di meno talento.