All’indomani della guerra del 1967 Israele stipulò un accordo con il Paraguay, allora una dittatura, che fornì una casa ai criminali di guerra nazisti, tra cui il dottor Josef Mengele, il cosiddetto “Angelo della morte” che fece esperimenti e massacrò centinaia di ebrei ad Auschwitz. L’accordo proposto prevedeva il pagamento di sessantamila palestinesi di Gaza, circa il 10% dell’intera popolazione, affinché si trasferissero in Paraguay con la cittadinanza garantita entro cinque anni. Un documento del governo israeliano trapelato includeva il capo del Mossad Zvi Zamir che affermava che il Paraguay era disponibile ad accogliere “60.000 arabi musulmani che non sono comunisti, secondo la loro definizione”. Il piano non si concretizzò mai e solo trenta palestinesi in totale emigrarono.