Si discute ancora se l’amministrazione Nixon sia stata complice della crisi petrolifera, contribuendo a progettarla per indebolire la concorrenza economica di Giappone e Germania. Ciò che è innegabile, tuttavia, è che l’amministrazione ha trasformato con successo la crisi in un’opportunità per consolidare il dollaro come valuta di riserva mondiale per il petrolio. Allo stesso tempo, ponendo fine al sistema di tassi di cambio fissi di Bretton Woods, Nixon ha aperto la strada alla deregolamentazione finanziaria e alla speculazione internazionale sulle valute: pilastri fondamentali dell’ordine mondiale neoliberista che regna oggi.