Poiché il sostegno aureo del denaro doveva essere eroso nel corso del ventesimo secolo, la capacità dei conti di risparmio delle banche di tenere il passo con l’inflazione era svanita e, per immagazzinare valore nel futuro, gli investitori sono dovuti passare all’acquisto di titoli di stato. La domanda di obbligazioni per il risparmio è stata ciò che ha guidato l’enorme bolla del debito pubblico in tutto il mondo, ben al di là di ciò che l’affidabilità creditizia dei governi avrebbe garantito, riducendo le entrate ai risparmiatori. Poiché l’inflazione continuava, i rendimenti delle obbligazioni non riuscivano più a tenere il passo con essa e i risparmiatori dovevano assumersi maggiori rischi con il proprio capitale per preservare la ricchezza. Il fondo indicizzato azionario è emerso come il veicolo di risparmio preferito negli anni 2010 poiché i rendimenti obbligazionari continuano a precipitare ed entrare in territorio negativo. Dopo la crisi del coronavirus del 2020 e il significativo intervento monetario da parte dei governi e delle banche centrali di tutto il mondo, i rendimenti obbligazionari sono crollati in modo significativo e gli investitori non hanno altra scelta che assumersi maggiori rischi semplicemente per la conservazione del capitale.

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