Negli ultimi tre decenni, il modello manifatturiero esportato dalla Cina è stato costruito sullo sfruttamento estensivo della sua forza lavoro migrante sotto un regime di lavoro dispotico. I controlli draconiani persistono ed è facile vedere sia i lavoratori migranti cinesi sia i modi in cui i datori di lavoro li subordinano come statici e immutabili. Tuttavia, la situazione dei migranti cinesi ha subito una trasformazione drammatica: un cambiamento che comprende non solo i cambiamenti nel profilo demografico e nelle pratiche di vita quotidiana, ma anche nuove divisioni sociali, tecniche e di genere all’interno delle fabbriche.