Ginevra è stata un centro di governo della globalizzazione, e lo spostamento della sua architettura fisica ha simboleggiato il carattere mutevole del capitalismo globale. Nel 1969, al culmine dell’era socialdemocratica, l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) era ospitata in un iconico edificio in stile classico sul lago, e in quell’anno ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Poco dopo, si è trasferita in una nuova sede che ricordava una massiccia carta perforata IBM utilizzata a quei tempi per i computer mainframe. La vecchia costruzione è stata rilevata dall’organismo che si occupava di commercio, il GATT (accordo generale
sulle tariffe e il commercio), che in seguito divenne l’organizzazione del commercio mondiale (WTO). Il GATT fungeva da levatrice della globalizzazione, orchestrando una serie di “round” di liberalizzazione del commercio che culminarono negli accordi di ampio respiro dell’Uruguay Round e nella creazione dell’OMC nel 1995. Per alcuni anni, l’OMC è stata la parte più vivace dell’architettura globalizzante di Ginevra.
Tuttavia, presto si esaurì, incapace di portare a compimento il cosiddetto Doha Round, lanciato nel 2001, e male attrezzato per diventare un’istituzione di governo. Esso non si è mai concretizzato come organo di burocrazia gigante. Oggi, l’OMC ha cessato di essere un centro di zelo riformatore, considerando che l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI), vista come largamente inefficace negli anni ’70 e ’80, è diventata un organo centrale di
capitalismo globale. Nel centro del complesso delle Nazioni Unite, il suo nuovo centro conferenze si protende imponente. Nel 1995, gli impiegati nell’OMC e
nella WIPO erano pressappoco lo stesso numero, poco più di 500. Oggi, la WIPO impiega circa 1.200 persone, quasi il doppio del numero dell’OMC e ha più personale a Ginevra di qualsiasi organismo internazionale tranne le stesse Nazioni Unite. Allo stesso tempo, Ginevra ha visto una vasta espansione di organizzazioni umanitarie, inclusa l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione internazionale per la Migrazione (IOM), che riflette l’enorme crescita dell’emergenza migrazione e rifugiati nella fase iniziale della trasformazione globale. Il numero degli impiegati nello staff dell’UNHCR in tutto il mondo è quasi raddoppiato dal 1995, diventando oltre 9.300, mentre L’IOM ora impiega 8.400 persone, quasi otto volte di più rispetto al 1995. E’ simbolico che, ai margini dell’aeroporto di Ginevra, un complesso per jet privati appartenente ad alcuni dei plutocrati del mondo confini con un piccolo alloggio temporaneo per un numero crescente di richiedenti asilo.