La teoria economica neoliberale afferma che in un mercato libero ogni partecipante riceve un livello di reddito che riflette il contributo economico dell’individuo alla soddisfazione dei desideri dei consumatori, fornendo lavoro o capitale alla produzione. Mentre la teoria neoliberale non fornisce alcuna predizione specifica circa la tendenza della disuguaglianza economica in un sistema di libero mercato, ogni incremento di disuguaglianza che potrebbe emergere si suppone semplicemente che rifletta le diseguaglianze nel contributo economico e quindi sarebbe giustificato. Inoltre il sistema di incentivazione del mercato libero, comprensivo delle basse tasse per le imprese ed i ricchi, abbondanti profitti aziendali e redditi delle famiglie già ricche, avrebbe infine portato beneficio a quelli a metà e in basso nella scala sociale attraverso una crescita più rapida in output, produttività e posti di lavoro. La quota media della torta per persona potrebbe diminuire, ma la crescita più veloce di tutta la torta significherebbe che il reddito di tutti aumenterebbe più velocemente. Cioè, alcuni dei benefici ai ricchi sarebbero “traboccati” verso il resto della popolazione. Infine, la teoria economica neoliberista ritiene che un’economia capitalista, compreso il suo settore finanziario, sia intrinsecamente stabile. L’eliminazione dei tentativi keynesiani malaccorti per stabilizzare la macroeconomia non dovrebbe causare alcun problema, data la presunta stabilità naturale del libero mercato.