Nel nostro mondo ad alta velocità di risorgenti confini internazionali, la mobilità sta paradossalmente diventando sia un privilegio che uno stigma. Beni e denaro si muovono in modo quasi privo di attriti, mentre le persone no. Di conseguenza, alcune aziende aprono negozi oltre confine, attingendo a una forza lavoro a basso costo privata del diritto di muoversi; altre “appaltano” compiti che non possono essere trasferiti all’estero, come la pulizia degli uffici, la raccolta della frutta o la cura degli anziani. Sebbene le misure repressive contro l’immigrazione raramente abbiano successo, servono a mantenere flessibile la forza lavoro clandestina. Portano anche voti facili senza alcun rischio, poiché coloro che vengono presi di mira vengono privati dei diritti.
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