Quando scoppiò la crisi finanziaria, i “mercati emergenti” avevano decisamente superato i paesi sviluppati come destinatari di FDI (Foreign Direct Investment = investimenti diretti esteri). La circolazione di denaro FDI attraverso Hong Kong e vari paradisi fiscali, in particolare le Isole Vergini e Cayman, prima di atterrare sulla Cina continentale rese notoriamente difficile individuarne le origini. La Cina divenne la sede di fabbriche trasferite da tutto il mondo; secondo uno studio degli anni 2001-4, gli Stati Uniti erano il paese di origine numero uno per l’industria immigrata, seguiti dall’UE e dal Giappone.

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