Vendendo il proprio tempo, trasformandosi in soggetto dell’attività per cui è impiegato, il lavoratore salariato mette il senso della propria esistenza nelle mani di coloro che non si preoccupano di lui, anzi, il cui scopo è calpestarlo. Il sistema salariale ha consentito a generazioni di uomini e donne di vivere eludendo la questione del significato della vita, “rendendosi utili”, “facendo carriera”, “servendo”. Il lavoratore salariato è sempre stato libero di rinviare la questione a più tardi – diciamo fino alla pensione – pur conducendo una vita sociale onorevole. E poiché a quanto pare è “troppo tardi” per rialzarlo una volta in pensione, non resta che attenderne pazientemente la morte. Avremo così potuto trascorrere una vita intera senza entrare nell’esistenza.