Jacques Ranciere : ” Hatred of Democracy “

Jacques Ranciere : ” Hatred of Democracy “

I diritti umani sono i diritti degli individui egoisti della società borghese. La cosa cruciale è sapere chi sono questi individui. Per Marx erano i possessori dei mezzi di produzione, cioè la classe dominante di cui lo Stato dei diritti umani era lo strumento. La saggezza contemporanea vede le cose in modo diverso.

Per cominciare, sostituiamo gli “individui egoisti” con i “consumatori avidi”, cosa che difficilmente verrà negata. Supponiamo allora che i consumatori avidi siano una specie socio-storica chiamata “uomo democratico”.

Jacques Ranciere : ” Hatred of Democracy “

Jacques Ranciere : ” Hatred of Democracy “

Il governo democratico è dannoso per la democrazia criminale quando tutto deve essere corrotto dalla società democratica, che vuole che tutti siano uguali e che tutte le differenze siano rispettate. È buono, invece, quando riunisce gli individui indeboliti dalla società democratica alla vitalità della guerra per difendere i valori della civiltà, i valori dello scontro di civiltà.

Il Comitato Invisibile

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Assomiglia ad una legge fisica. Quanto più l’ordine sociale perde credito, tanto più arma la sua polizia. Più le istituzioni si ritirano, più avanzano in termini di sorveglianza. Meno rispetto ispirano le autorità, più cercano di mantenerci rispettosi con la forza. Ed è un circolo vizioso, perché la forza non ha mai nulla di rispettabile. Sicché alla crescente dissolutezza della forza corrisponde una sempre minore efficacia di quest’ultima nella risposta. Il mantenimento dell’ordine è l’attività principale di un ordine che è già fallito.

Il Comitato Invisibile

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Vendendo il proprio tempo, trasformandosi in soggetto dell’attività per cui è impiegato, il lavoratore salariato mette il senso della propria esistenza nelle mani di coloro che non si preoccupano di lui, anzi, il cui scopo è calpestarlo. Il sistema salariale ha consentito a generazioni di uomini e donne di vivere eludendo la questione del significato della vita, “rendendosi utili”, “facendo carriera”, “servendo”. Il lavoratore salariato è sempre stato libero di rinviare la questione a più tardi – diciamo fino alla pensione – pur conducendo una vita sociale onorevole. E poiché a quanto pare è “troppo tardi” per rialzarlo una volta in pensione, non resta che attenderne pazientemente la morte. Avremo così potuto trascorrere una vita intera senza entrare nell’esistenza.

Il Comitato Invisibile

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Dobbiamo abbandonare l’idea che c’è politica solo dove c’è visione, programma, progetto e prospettiva, dove c’è un obiettivo, decisioni da prendere e problemi da risolvere. Ciò che è veramente politico è solo ciò che emerge dalla vita e la rende una realtà definita, orientata. E nasce da ciò che è vicino e non da una proiezione verso il lontano. Il vicino non significa il ristretto, il limitato, lo stretto, il locale. Significa piuttosto ciò che è accordato, vibrante, adeguato, presente, sensibile, luminoso e familiare: il prensibile e il comprensibile. Non è una nozione spaziale ma etica.

Il Comitato Invisibile

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“Politico” non avrebbe mai dovuto diventare un sostantivo. Doveva rimanere un aggettivo. Un attributo e non una sostanza. Ci sono conflitti, ci sono incontri, ci sono azioni, ci sono interventi discorsivi che sono “politici”, perché prendono posizione con decisione contro qualcosa in una data situazione, e perché esprimono un’affermazione riguardo al mondo che desiderano. Politico è ciò che irrompe, che costituisce un evento, che apre una breccia nell’ordinato procedere del disastro.

Il Comitato Invisibile

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“La condizione necessaria per il regno dei GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) è che gli esseri, i luoghi, i frammenti del mondo rimangano senza alcun contatto reale. Dove i GAFA pretendono di “collegare il mondo intero” ciò che quello che stiamo facendo è lavorare verso il reale isolamento di tutti, immobilizzando i corpi, tenendo tutti rinchiusi nella loro bolla significante.

Alain Badiou : ” The Communist Hypothesis “

Alain Badiou : ” The Communist Hypothesis “

Dobbiamo ribaltare il vecchio verdetto secondo cui viviamo nell’era della “fine delle ideologie”. Ora possiamo vedere abbastanza chiaramente che l’unica realtà dietro la loro cosiddetta “fine” è “Salvare le banche”. Niente potrebbe essere più importante che riscoprire la passione per le idee, o che contrapporre il mondo così com’è a un’ipotesi generale, con la certezza che possiamo creare un ordine delle cose molto diverso.