Mentre l’ecologia politica e i nuovi movimenti sociali avevano concettualizzato la democrazia come un mezzo con cui i meno privilegiati strappano potere e risorse materiali alle élite costituite, la governamentalità post-ecologica trasforma la democrazia in un mezzo con cui i privilegiati strappano risorse a gruppi sociali i cui interessi sono meno importanti. efficacemente organizzato e articolato. È interessante, e preoccupante, il fatto che l’attuazione di questo programma di disuguaglianza ed esclusione sociale attraverso le nuove forme di governance decentralizzata degli stakeholder non si basi più sullo Stato come potere esecutivo centrale. I nuovi movimenti sociali miravano a superare il tradizionale dualismo tra stato e sfera privata e a sostituire entrambi con qualcosa di nuovo, vale a dire una società civile autogovernata che avrebbe dato potere ai cittadini e dato loro autonomia e autodeterminazione. La sua qualità distintiva è che non è né autoritaria né egualitaria e che porta avanti il progetto di emancipazione in modo reazionario.