Questo ritmo vertiginoso e basato sulla tecnologia di concentrazione della ricchezza pone i diritti umani e quelli della natura in una situazione precaria. La frenetica espansione della società consumistica postmoderna ci rende ostaggi di una civiltà che ha imposto una nuova logica di vita, nuovi principi di organizzazione e nuovi ritmi di vita chiaramente incompatibili con un’etica sana.
L’avidità e la sua controparte dell’individualismo filosofico hanno fatto deragliare i fondamenti materiali e spirituali del bene comune che alimentavano il benessere e rendevano praticabile la democrazia. L’ingiustizia strutturale e l’estrema miopia politica stanno spingendo il nostro pianeta verso un vero abisso sociale, sanitario, ambientale e morale.