Wasteocene non riguarda i rifiuti come oggetto. Piuttosto, pensare al Wasteocene significa inquadrare i rifiuti come spreco, cioè come relazioni socio-ecologiche che creano persone e luoghi sprecati. Il Wasteocene, quindi, non è l’era in cui i rifiuti sono ovunque; non è un’elegante etichetta accademica per lamentarsi della sporcizia delle nostre città.
Lo spreco è un processo sociale attraverso il quale le ingiustizie di classe, razza e genere si inseriscono nel metabolismo socio-ecologico producendo orti e discariche, corpi sani e malati, luoghi puri e contaminati. Credo che il Wasteocene possa essere compreso solo all’interno del concetto più ampio di Capitalocene; è una delle molteplici manifestazioni delle ecologie capitaliste che producono la crisi contemporanea.