L’Unione Europea vede questo come un piano per salvare il capitalismo, sperando che un’economia circolare “promuova una crescita economica sostenibile”. Sì, dovremmo assolutamente aspirare a un’economia più circolare. Ma l’idea che il riciclaggio salverà il capitalismo non regge. Innanzitutto, la maggior parte dei nostri materiali non può essere riciclata. Il 44% di esso è costituito da input di cibo ed energia, che si degradano irreversibilmente man mano che li usiamo. Il 27 per cento è un’aggiunta netta agli stock di edifici e infrastrutture. Un altro grosso pezzo sono i rifiuti dell’estrazione mineraria. Alla fine, solo una piccola parte del nostro uso totale di materiale ha un potenziale circolare. Anche se lo riciclassimo tutto, la crescita economica continuerebbe a far aumentare l’utilizzo totale delle risorse. In ogni caso, ci stiamo muovendo nella direzione sbagliata: i tassi di riciclaggio sono diminuiti nel tempo, non migliorati. Nel 2018, l’economia globale ha raggiunto un tasso di riciclaggio del 9,1%. Due anni dopo era sceso all’8,6%. Questo non perché i nostri sistemi di riciclaggio stiano peggiorando. È perché la crescita della domanda totale di materiale sta superando i nostri guadagni nel riciclaggio. Ancora una volta, non è la nostra tecnologia il problema: è la crescita.