C’è qualcosa di profondamente emancipativo nell’intuizione che il denaro è in definitiva un’idea e la sua forma attuale semplicemente una convenzione che potrebbe, in linea di principio, essere ridisegnata.
Piuttosto che movimenti rivoluzionari che sfidano centri di potere egemonici come la Banca d’Inghilterra o Wall Street, l’introduzione di nuove forme di valuta deve essere ancorata alle intenzioni politiche delle autorità democraticamente elette. È attraverso la democrazia che le regole del gioco possono essere riscritte, i pezzi ridisegnati e i giocatori liberati dalle loro delusioni.