In quelle democrazie che hanno trionfato sul comunismo, solo un pugno di persone (alcuni funzionari del FMI, della Banca centrale europea, dell’UE e alcuni politici) ora decidono per tutti secondo gli interessi di una minoranza. L’economia del debito ha privato l’immensa maggioranza degli europei del potere politico, che era già stato sminuito dalle concessioni della democrazia rappresentativa. Li ha privati di una quota crescente della ricchezza che le lotte passate avevano sottratto all’accumulazione capitalista. E, soprattutto, li ha privati del futuro, cioè del tempo, del tempo come decisione, scelta e possibilità.

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