I prezzi dei farmaci sono un mistero. La contrattazione tra governi e Big Pharma è uno degli aspetti più loschi dell’intero sistema liberalista, sarebbe impensabile per altre merci, dovrebbe esserlo ancora di più per una merce che può salvare vite umane. Tra i paradossi liberalisti in questo campo, il più clamoroso sotto il profilo del diritto alla salute e della salute pubblica è che il prezzo di un farmaco non è in funzione dei costi sostenuti per la ricerca e la produzione, né delle dimensioni del mercato, né di profitti legittimi, ma di una variabile chiamata valore terapeutico intrinseco. Il modello adottato per calcolare il prezzo è il modello del pricing basato sul valore, che dice sostanzialmente che il prezzo è una funzione della percezione da parte dell’acquirente dell’utilità insostituibile del prodotto: se parliamo di un farmaco, allora questo significa quanto sia considerato necessario. In altre parole, i prezzi si basano sul ricatto, “prendilo o lascialo”.