Il capitale non è produzione senza essere insieme distruzione, distruzione di persone, cose e forme di vita. Se si ferma l’analisi all'”azione su un’azione” si avrà quindi una concezione “modernizzante” e limitata del potere nel capitalismo, poiché la sua esistenza e la sua riproduzione presuppongono anche violenze di classe, razziali e sessuali. Queste relazioni, che appartengono altrettanto alla “natura” del capitalismo, non appartengono a un passato destinato a scomparire con il pieno sviluppo delle tecniche capitaliste di potere. Queste ultime, per funzionare, hanno bisogno della violenza sulle cose e sulle persone.

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