Se la globalizzazione significa tasse sempre più basse per i suoi principali vincitori, i proprietari delle grandi multinazionali, e tasse sempre più alte per coloro che lascia fuori, le famiglie della classe operaia, allora probabilmente non ha futuro. L’ingiustizia fiscale e la disuguaglianza continueranno ad aumentare. E a che fine? C’è un rischio significativo che sempre più elettori, falsamente convinti che globalizzazione ed equità siano incompatibili, cadano preda di politici protezionisti e xenofobi, finendo per distruggere la stessa globalizzazione.