Poiché la sperimentazione contemporanea con le valute comunitarie ha avuto luogo all’interno degli alti e bassi ordinari del capitalismo, il loro track record esistente è di maggiore rilevanza per il primo scenario rispetto al secondo. Secondo questo track record, le valute della comunità non hanno facilitato in modo significativo alcuna partenza volontaria dal percorso di crescita. Il loro potenziale di decrescita intenzionale può essere valutato rispetto a quattro criteri che sono tra le motivazioni più comuni per la creazione e la partecipazione a sistemi di moneta comunitaria: community-building, cioè la resurrezione e il miglioramento delle reti sociali locali; promuovere valori alternativi mediati attraverso lo scambio economico (cioè sfidare i valori tradizionali riguardanti razza, classe, genere e natura); l’agevolazione di mezzi di sussistenza alternativi, in cui una maggiore autodeterminazione sull’attività produttiva indebolisce l’imperativo di cercare lavoro indipendentemente dalle sue conseguenze ambientali; e l’eco-localizzazione, ovvero la localizzazione ecologicamente e politicamente motivata di reti di produzione e di consumo.