Nel diciannovesimo secolo la rivoluzione industriale creò una nuova enorme classe di proletariati urbani e il socialismo si diffuse perché nessun altro riuscva a rispondere ai loro bisogni, speranze e paure senza precedenti. Il liberalismo alla fine sconfisse il socialismo solo adottando le parti migliori del programma socialista. Nel ventunesimo secolo potremmo assistere alla creazione di una nuova grande classe sociale: persone prive di qualsiasi valore economico, politico o anche artistico, che non contribuiscono per nulla alla prosperità, al potere e alla gloria della società. Nel settembre 2013 due ricercatori di Oxford, Carl Benedikt Frey e Michael A. Osborne, hanno pubblicato “The Future of Employment”, in cui hanno esaminato la probabilità che diverse professioni vengano rilevate da algoritmi informatici entro i prossimi vent’anni. Il problema cruciale non è creare nuovi posti di lavoro. Il problema cruciale è creare nuovi posti di lavoro che gli esseri umani eseguano meglio degli algoritmi.