Nel 2013, quando la BCE ha pubblicato il suo sondaggio sulla ricchezza delle famiglie nell’area dell’euro, i risultati hanno causato una grande controversia in Germania. Hanno dimostrato che la famiglia media tedesca aveva la ricchezza netta più bassa nell’area dell’euro.
Mentre una famiglia media tedesca ha circa 51.000 euro di ricchezza netta, le famiglie medie altrove nell’area dell’euro ne hanno più del doppio. La ricchezza netta comprende, tra gli altri, depositi su conto di risparmio, case e immobili, azioni e obbligazioni e assicurazioni sulla vita, nonché automobili e altri beni di consumo durevoli. Dal valore di questa ricchezza, l’indagine ha dedotto il debito e le altre passività delle famiglie. Molti sono confusi da questi numeri: come è possibile che le famiglie in uno dei paesi con uno dei redditi più alti abbiano i risparmi più bassi accumulati? Non è che le famiglie tedesche abbiano un basso tasso di risparmio – al contrario, le famiglie tedesche in media risparmiano una quota abbastanza alta del loro reddito. I numeri che confondono sono le enormi differenze con altri paesi. La famiglia media in Italia o in Spagna ha un patrimonio netto di oltre 170.000 euro, oltre tre volte la media della famiglia tedesca.
La risposta al quesito sulla ricchezza della Germania ha molte dimensioni. Ancora più importante, la Germania, insieme all’Austria, presenta la più elevata disparità di ricchezza privata nell’area dell’euro. Il 20% più ricco di famiglie possiede circa l’80% della ricchezza privata in Germania; rispetto al solo 61 percento in Italia e al 68 percento in Francia. Ancora maggiore è la differenza per il 10 percento delle famiglie più ricche: in Germania hanno il 29 percento di tutta la ricchezza privata, mentre in Italia è il 13 percento e in Francia il 16 percento.
Più scioccante, tuttavia, non è l’accumulo di ricchezza tra i ricchi in Germania, ma il fatto che il 40 percento inferiore delle famiglie in Germania fondamentalmente non abbia ricchezza netta. In altre parole, queste famiglie tedesche non hanno nulla su cui poter contare se hanno bisogno di soldi per sostenere l’educazione dei loro figli, per le spese sanitarie o per la vecchiaia. In nessun altro paese dell’area dell’euro i poveri hanno così pochi risparmi e ricchezza.