A posteriori, può sembrare che siano state le decisioni prese nelle prime settimane di ottobre 2008 a decidere il futuro corso degli eventi. Gli Stati Uniti si sono mossi insieme per ricapitalizzare le proprie banche. In Europa, le proposte per un approccio comune sono state vietate da Berlino. Da lì la crisi si è sviluppata come una serie di lotte nazionali che dopo il 2010 si sono nuovamente intrecciate nella forma della crisi dell’eurozona. Alla fine l’Europa non poteva sfuggire a una soluzione comune, ma ci sarebbero voluti anni di incertezza economica e angoscia prima di arrivare a quel punto. Come avrebbe rivelato la crisi della zona euro, l’approccio nazionale voluto da Berlino era fondamentalmente inadatto allo scopo. Ma focalizzando l’attenzione sulla dimensione europea dell’interdipendenza, tale sentenza in effetti sottostima il caso. Le banche e i mutuatari dell’Europa erano effettivamente interdipendenti. Ma ancora più basilare e molto più urgente nell’autunno del 2008 è stata la loro dipendenza dagli Stati Uniti. La chiusura dei mercati di finanziamento interbancario e all’ingrosso ha creato enormi pressioni sui mercati del finanziamento del dollaro in tutto il mondo, ed è stata in Europa la pressione più acuta. Questo era un deficit che persino gli stati europei più forti non erano in grado di affrontare. Che non abbia provocato una spettacolare crisi transatlantica non è stato deciso in Europa ma negli Stati Uniti, dove la Fed, agendo nell’illuminato interesse personale del sistema finanziario americano, ha riconosciuto la forza irresistibile dell’interconnessione finanziaria e ha agito su di essa. In un momento in cui Paulson e il Ministero del Tesoro stavano lottando con il Congresso per mobilitare il sostegno politico per un sostegno al sistema finanziario americano, la Fed, senza una consultazione pubblica di alcun tipo, si trasformò in un prestatore di ultima istanza per il mondo. Quando la musica nei mercati monetari privati si è fermata, la Fed ha preso il comando, fornendo un freno alla liquidità che, in definitiva, consisteva di miliardi di dollari ed è stata adattata alle esigenze delle banche negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Questo fatto era storicamente senza precedenti, spettacolare in scala e quasi del tutto inatteso. Ha trasformato quella che immaginiamo essere la relazione tra i sistemi finanziari e le valute nazionali.