Il settore bancario è un settore che sembra solo crescere oggigiorno e le banche non possono chiudere. A causa dei rischi sistemici legati alla gestione di una banca, qualsiasi fallimento di una banca può essere considerato un problema di liquidità e molto probabilmente otterrà il sostegno della banca centrale. Nessun’altra industria apparentemente privata gode di un privilegio così esorbitante, che combina i più alti tassi di redditività nel settore privato con la protezione del settore pubblico. Questa combinazione ha reso il lavoro dei banchieri creativo e produttivo come quello dei dipendenti del settore pubblico, ma più gratificante rispetto alla maggior parte degli altri lavori. Di conseguenza, il settore finanziario continua a crescere man mano che l’economia degli Stati Uniti diventa sempre più “finanziata”.
Dall’abrogazione del Glass-Steagall Act nel 1999, la separazione tra deposito e banca d’investimento è stata rimossa, e quindi le banche di deposito che avevano la garanzia di deposito FDIC ora possono anche impegnarsi in finanziamenti di investimento, avendo la garanzia FDIC che le protegge da perdite di investimento.
Un investitore che ha una garanzia di perdita ha un’opzione gratuita, in effetti, una licenza per stampare denaro. Fare investimenti redditizi consente loro di accumulare tutti i guadagni, mentre le perdite possono essere socializzate. Chiunque abbia una tale garanzia può fare grandi quantità di denaro semplicemente prendendo in prestito e investendo i suoi soldi. Riesce a mantenere i profitti, ma avrà le perdite coperte. Non c’è da meravigliarsi che ciò abbia portato a una quota sempre maggiore del capitale e delle risorse del lavoro che gravitano verso la finanza, poiché è la cosa più vicina per il mondo a un pranzo gratis.
Giorno: 8 febbraio 2020
Richard Sakwa : “Frontline Ukraine: Crisis in the Borderlands (English Edition)”
All’udire dello scoppio della prima guerra mondiale, Papa Benedetto XV dichiarò che rappresentava “il suicidio dell’Europa”. Cento anni dopo possiamo parlare di un “nuovo suicidio”, in quanto l’idealismo associato a un’intera era di integrazione europea si è rivelato nugatorio e illusorio. Al centro dell’UE c’è un progetto di pace, che ha mantenuto questa promessa in Europa occidentale prima del 1989. Tuttavia, di fronte a una sfida non meno impegnativa nell’era post-comunista – per guarire le divisioni della Guerra Fredda e costruire le basi per un continente unito: l’UE ha fallito in modo spettacolare. Invece di una visione che abbraccia l’intero continente, è diventata poco più che l’ala civile dell’alleanza di sicurezza nell’Atlantico. Anche il suo impegno sempre più limitato per la solidarietà sociale e transnazionale è messo a repentaglio dal putativo partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP). L’Atlantismo sta diventando sempre più ramificato, mentre la Russia è sempre più esclusa.