Secondo l’estrema destra, il crimine è dilagante e in aumento a causa dell’immigrazione e delle politiche “ingenue” e “deboli” dei politici al governo. La sua propaganda è piena di storie selettive e suggestive sul “crimine degli immigrati”, o, in termini razziali, “crimine dei neri sui bianchi”, per lo più da tabloid e media di destra, che lo presenta come la punta dell’iceberg. Di fronte a dati che mostrano che i livelli di criminalità sono effettivamente in calo e sono relativamente bassi, come nel caso di molte democrazie occidentali, tende a respingerli come bugie (ad esempio le “notizie false” di Donald Trump) prodotte da “elite corrotta” e i loro servi “politicamente corretti” per coprire i fallimenti della società multiculturale.
L’unico modo per fermare veramente l’ascesa del crimine, secondo l’estrema destra, è fermare l’immigrazione. Dopotutto, nel suo mondo, il crimine è un fenomeno quasi esclusivamente “alieno”. Quindi, Trump e altri nativisti statunitensi sottolineano l’importanza cruciale della costruzione di un muro al confine meridionale con il Messico – implicando, contro prove empiriche, che la maggior parte dei crimini negli Stati Uniti è commessa da immigrati latinoamericani – mentre nei Paesi Bassi Geert Wilders del PVV ha fatto una campagna dal 2010 con lo slogan “più sicurezza, meno immigrazione”. La visualizzazione più potente e razzista di questo mix di autoritarismo e nativismo è il famigerato poster della campagna SVP in cui un gruppo di pecore bianche calcia una pecora nera dalla Bandiera svizzera con lo slogan “creare sicurezza”. Mentre l’interrelazione tra criminalità e immigrazione è stata un punto fermo dell’estrema destra almeno dagli anni ’80, il collegamento con la questione del terrorismo è un fenomeno più recente. Nel mondo post 11 settembre, il terrorismo e l’Islam sono stati strettamente collegati, sia nel discorso mainstream che in quello di estrema destra.
I gruppi di estrema destra usano raramente il termine “terrorismo” per designare la violenza politica islamista, spesso riducendo al minimo, se non addirittura difendendo, la violenza “anti-immigrazione” – o la violenza ispirata all’estrema destra contro altri gruppi, compresi i rappresentanti dei guppi legati alla sinistra e lo stato. Per l’estrema destra, il terrorismo è strettamente legato all’immigrazione e al multiculturalismo. Nel 2017 la francese Marine Le Pen è arrivata fino al punto di definire il multiculturalismo un’arma per gli estremisti islamici e affermare che la Francia (multiculturale) è diventata “un’università per jihadisti”.