Gli Stati Uniti rimangono la meta più ambita per il maggior numero di migranti internazionali nel mondo. Oggi, secondo il Bureau del censimento degli Stati Uniti
(2010 American Community Survey), ci sono 36,7 milioni di persone nate all’estero che vi risiedono legalmente, costituendo il 12% della popolazione della nazione, più della metà (58%) non hanno la cittadinanza americana. Circa la metà di loro sono nati in America Latina e quasi un terzo sono nati in Messico. I flussi di immigrazione verso gli Stati Uniti non sono collegati a circostanze temporanee e non sono mai cessati da quando il primo uomo bianco mise piede sul suolo nordamericano. Statistiche dei decenni recenti indicano che oltre 1,5 milioni di nuovi immigrati si stabiliscono nel paese ogni anno. In generale, c’è una convergenza nelle stime del numero di migranti privi di documenti negli Stati Uniti. Ad esempio, il Department of Homeland Security stima che la popolazione immigrata non autorizzata residente nel paese è diminuita a 10,8 milioni nel gennaio 2009 da 11,6 milioni nel gennaio 2008. Tra il 2000 e il 2009, la popolazione non autorizzata è cresciuta del 27%. Di tutti gli immigrati non autorizzati che vivevano negli Stati Uniti nel 2009, il 63% è entrato prima del 2000 e il 62% proveniva dal Messico. Un rapporto del Pew Hispanic Center riporta la stima a 11,1 milioni di immigrati non autorizzati che vivevano nel paese nel marzo 2009, circa un milione in meno rispetto al 2007. Circa l’80% di loro sono di origine ispanica. Va notato che il Messico oltre ad essere il principale paese di origine della migrazione irregolare verso gli Stati Uniti funziona anche come paese di transito per l’immigrazione clandestina dall’America Latina e da punto di entrata negli Stati Uniti.