Gli effetti del colonialismo e del capitalismo occidentali hanno creato economie politiche che costringono le persone a muoversi, eppure l’Occidente nega colpevolezza e responsabilità per i migranti sfollati. Liz Fekete dell’Institute of Race Relations riassume l’argomento contro i confini che normalizzano il protezionismo in Occidente: “Questo non è un mondo separato. La globalizzazione non è un mondo separato. Sto usando parole come “Primo mondo” [e] ‘Terzo Mondo’ per semplicità in questa discussione, ma sono una bugia: c’è un mondo e c’è un solo sistema economico. E quel sistema economico è dominato da Europa, Stati Uniti e Giappone. Questo sistema economico sta creando questi enormi spostamenti di persone, furibondo attraverso il mondo”. L’imperialismo di confine, segnato da spostamenti forzati e migrazioni precarie dalle periferie rurali a nuclei urbani e all’interno e attraverso i confini statali, è inestricabilmente legato alla circolazione globale di capitale e ai dettami imperiali occidentali, anche se l’Occidente si isola da questi corpi.