Piazzare truppe militari in uniforme sul confine ha un potente effetto simbolico e normativo. Contribuisce anche alla narrativa dei media che descrive il confine come una zona di guerra. Ad esempio, per diversi anni, Fox News ha etichettato storie sul confine USA-Messico con il titolo “America’s Third War”, sottintendendo che la situazione al confine era equivalente alle guerre degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan. Allo stesso modo, programmi televisivi come “Border Wars” del canale National Geographic, che è andata in onda per cinque stagioni tra il 2010 e il 2013, ha rappresentato il confine come zona di guerra dove gli agenti stavano combattendo una battaglia costante contro i cartelli della droga e i terroristi. I cambiamenti nella pratica della pattuglia di frontiera, l’uso dell’esercito al confine e la rappresentazione del confine nei media come un luogo violento e pericoloso contribuisce alla violenza strutturale del confine messicano poiché la linea su una mappa del 1840 è diventata una zona militarizzata per impedire il movimento dei migranti.