I paesi in via di sviluppo sono cresciuti più rapidamente rispetto alle loro controparti industrializzate sin dalla fine del secolo e, in seguito alla crisi finanziaria globale, il mondo in via di sviluppo si è rivelato più resiliente. Ciò è dovuto ad un approccio ibrido allo sviluppo economico che riconosce l’importanza dei mercati globali, ma si rende anche conto che i mercati devono essere incorporati nelle istituzioni appropriate al fine di massimizzare il benessere per le società nazionali. Quest’ultimo approccio ha significato che molti dei potenti stati emergenti di maggior successo – Cina, Brasile, Sudafrica e India – hanno accentuato il ruolo dello Stato negli affari economici. Ciò ha portato ad uno “scontro di globalizzazione” presso l’OMC.