La povertà alla quale mi riferisco è quella che normalmente viene
definita «assoluta» definita dalla soglia di reddito necessario per
acquistare un paniere di beni considerato essenziale per una vita
«decente». Tale soglia varia in funzione della numerosità della famiglia,
dell’area geografica e della grandezza del comune di residenza. Per una
famiglia di due persone non anziane, per esempio, essa oscilla tra 545
euro al mese se si risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno e 840 euro
se si risiede in una grande città del Nord. Nel 2015 le famiglie che non
raggiungevano questa soglia erano quasi 1 milione e 600 mila
corrispondenti a quasi 4 milioni e 600 mila persone, circa il 7,6% della
popolazione. Si tratta del dato più alto dal 2005. Il peggioramento degli
ultimi anni ha riguardato in particolare le famiglie più numerose e –
aspetto nuovo e rilevante – quelle composte da soli stranieri.