Fuori dall’euro, una ragionevole svalutazione del cambio potrebbe
aiutare a guadagnare spazi di espansione della domanda interna senza
incorrere in disavanzi con l’estero. Sarebbe necessario un controllo
stretto dei movimenti di capitale finanziario e dovrebbero eseere adottate
misure oculate di controllo delle importazioni. Dovrebbe essere
ripristinata la possibilità per lo Stato di acquistare preferibilmente
beni nazionali e di poter avviare iniziative industriali. Il governo
dovrebbe stabilire un piano di impiego straordinario per i giovani di
almeno due milioni di posti di lavoro. Questo ci potrebbe portare in rotta
di collisione con l’Ue e il suo ultraliberismo – ammesso che,
naturalmente, ci sia stato concesso di rimanere nell’Ue dopo l’abbandono
della moneta unica. Questo ci riporta, naturalmente, al contesto
internazionale che potrebbe essere non solo sfavorevole al keynesismo in
un paese solo, ma addirittura ostile.