Una delle verità fondamentali dell’economia che nessuno nella scuola di laurea mi aveva mai raccontato: se vuoi chei mercati si espandano, hai bisogno che i governi facciano lo stesso. Questa necessità di espansione non è solo perché i governi sono necessari per stabilire la pace e sicurezza, proteggere i diritti di proprietà, imporre contratti e gestire la macroeconomia. Sono necessari anche per preservare la legittimità dei mercati proteggendo le persone dai rischi che i mercati insicuri portano con sé. La recente crisi dei mutui subprime e la recessione profonda costituiscono un buon esempio. Perché l’economia mondiale non è caduta nello stesso strapiombo della Grande Depressione degli anni Trenta? Nei decenni successivi, le società industriali moderne hanno messo a punto un’ampia gamma di misure di protezione sociale, quali la compensazione per la disoccupazione, l’assistenza all’economia e altri interventi sul mercato del lavoro, l’assicurazione sanitaria e il sostegno familiare, che attenuano la domanda di forme più crudeli di protezione, come il riparo dell’economia dietro i muri delle tariffe alte. Lo stato sociale è il lato opposto dell’economia aperta. I mercati e gli stati sono complementari in svariati modi e non in uno solo.