A differenza dei mercati nazionali, che tendono ad essere sostenuti da istituzioni nazionali e regolatorie, i mercati globali sono solo “debolmente incorporati”. Non esiste un’autorità globale antitrust, nessun prestatore globale di ultima istanza, nessun regolatore globale, nessuna rete di sicurezza globale e, Ovviamente, nessuna democrazia globale. In altre parole, i mercati globali soffrono di un governo debole e quindi sono soggetti ad instabilità, inefficienza e poca legittimazione popolare. Questo squilibrio tra la portata nazionale dei governi e la natura globale dei mercati costituisce il ventre molle della globalizzazione. Un sano sistema economico globale richiede un delicato compromesso tra questi due. Date troppo potere ai governi, e avete il protezionismo e l’autarchia. Dare ai mercati troppa libertà e avrete un’economia mondiale instabile, con scarso sostegno sociale e politico da parte di coloro che dovrebbe aiutare.