Se i membri di potenti formazioni sociali, quando si vedono sfuggire il potere, sono pronti a combattere senza che nessun mezzo appaia loro troppo crudele e barbaro, è perché il loro potere e la loro immagine di sé in quanto formazione grande e potente hanno per essi un valore superiore a tutto […]. E quanto più nel loro declino divengono deboli, insicuri e disperati, quanto più acutamente si rendono conto di combattere con le spalle al muro per la loro superiorità, tanto più il loro comportamento diviene brutale, tanto più acuto diviene il pericolo che disdegnino e distruggano quel comportamento civilizzato di cui sono orgogliosi. Infatti per i gruppi dominanti gli standard civilizzati di comportamento sotto molti aspetti hanno un senso solanto finché restano, accanto ad altre funzioni, simboli e strumenti di potere. Perciò le élite di potere, le classi o le nazioni dominanti spesso combattono in nome dei loro valori superiori e della loro superiore civilizzazione con metodi diametralmente opposti ai valori che affermano invece di difendere. Ma, ridotti con le spalle al muro, questi difensori della civilizzazione ne divengono facilmente i maggiori distruttori. Facilmente diventano barbari.