Non e’ che ci siano soluzioni facili riguardo agli aiuti esteri. Il problema degli aiuti e’ di per sé difficile. i politici dei paesi ricchi controllano le agenzie umanitarie straniere. Per rendere il rapporto tra i politici dei paesi ricchi e le burocrazie dell’aiuto più preciso, pensate a mandanti e agenti (un agente e’ qualcuno che agisce per conto di un’altra persona, il principale – c’è un sacco di ricerca in economia su questa configurazione). Pensate al politico dei paesi ricchi come al principale e al burocrate di supporto come all’agente. Il grosso problema gia’ notato e’ che il principale e’ il politico dei paesi ricchi e non i veri clienti, i poveri nei paesi poveri. Gli elettori del paese ricco e i loro rappresentanti sono quelli che scelgono le azioni dell’agenzia per gli aiuti stranieri. Amano i grandi progetti, le promesse di facili soluzioni, i sogni utopici, i benefici collaterali per gli interessi politici o economici dei paesi ricchi, i quali passano alle agenzie di aiuto compiti impossibili.
L’Occidente ha istituito in origine il Fondo Monetario Internazionale per evitare grandi squilibri commerciali e valute instabili in Occidente. In questa prima fase il lavoro dell’ IMF e’ stato un grande successo. Esso si e’ poi spostato verso il salvataggio di paesi nel resto del mondo. A conti fatti, l’ IMF ha compiuto utili salvataggi a breve termine dei paesi poveri che vivevano crisi finanziarie, ma ha fatto di peggio nel promuovere lo sviluppo a lungo termine. Inoltre, le cose sono peggiorate nel corso degli ultimi due decenni, poiche’ la dichiarazione di intenti dell’ IMF si e’ gonfiata sempre piu’, le sue condizioni sono diventate sempre piu’ numerose, e suoi interventi sempre piu’ intrusivi. L’ IMF non ha alcun meccanismo che tiene conto dei poveri per agire nel loro interesse a lungo termine o migliorare il loro benessere. Essa pone eccessiva fiducia nelle statistiche molto traballanti sui problemi dei paesi che intende correggere.