I modi di soddisfare una data necessità dannosi all’ambiente sono in genere
quelli che contribuiscono maggiormente al prodotto interno lordo (PIL).
Ad esempio, guidare per un Km. in un’auto contribuisce maggiormente
al PIL rispetto a percorrere un Km. su una bicicletta. Installare un condizionatore d’aria incrementa il PIL in misura maggiore che aprire una finestra. Consumare alimenti confezionati piuttosto che utilizzare cibi naturali acquistati in contenitori riutilizzabili anche.
Potremmo dire che il PIL, tecnicamente una misura del flusso di denaro che sta attraversando l’economia, rappresenta la velocita’ alla quale stiamo trasformando le risorse in spazzatura.
Le nostre misure del PIL non fanno tali distinzioni. Anzi, una parte importante di ciò che si presenta come crescita del PIL è il risultato di:
– spostamento delle attività dall’economia sociale e domestica e della comunità all’economia monetaria, con la conseguente erosione di capitale sociale;
– esaurimento di risorse naturali come foreste, pesca e petrolio e riserve minerarie molto al di sopra dei loro tassi di recupero; e
– ascrivere come reddito i costi che sosteniamo per difendere noi stessi dalle
conseguenze della crescita, come lo smaltimento dei rifiuti, la pulizia delle discariche tossiche e le fuoriuscite di petrolio, l’ assistenza sanitaria alle vittime di malattie causate dall’ambiente, la ricostruzione dopo le inondazioni risultanti
da attività umane come la deforestazione e la spesa per i dispositivi di controllo dell’inquinamento.
La contabilità finanziaria standard deduce dal reddito un’indennità per
l’ammortamento delle attività patrimoniali. I sistemi contabili con i quali si misura la crescita economica non fanno alcun aggiustamento comparabile per
l’esaurimento del capitale sociale e naturale. Infatti, la contabilità economica
conta anche molti costi di crescita economica come vantaggi economici
mentre essi riducono, anziché aumentare, il nostro benessere. I risultati sono
talvolta ridicoli. Ad esempio, i costi per la pulizia della fuoriuscita di petrolio dalla Exxon Valdez sulla costa dell’Alaska (e i costi di riparazione dei danni derivati dall’attacco terroristico del World Trade Center di New York) sono stati conteggiati come un contributo netto alla produzione economica. Secondo questa logica distorta, i disastri che sono tragici per la gente e l’ambiente sono vantaggiosi alla società.