Molte persone reputano sgradevole la tranquilla accettazione di una perdita netta in una misura di produzione o in un’industria come se non ci fossero conseguenze per nulla fintanto che si segue la regola. Chiunque sia cresciuto in una società capitalistica sente istintivamente che c’è qualcosa di sbagliato quando la spesa supera il reddito e dovrebbe esserci una regola per impedirlo. E’ già stato detto abbastanza sulle ragioni legali e su come sia giustificata nei termini del miglior uso di risorse senza riferimento al fatto che sia un profitto o una perdita.
Tutto ciò che abbiamo da dire a riguardo è che questa sensazione non e’ altro che un’ illogica (anche se comprensibile) trasposizione dall’economia capitalistica, nella quale questa sensazione è perfettamente inquadrata, all’economia controllata, dove essa è semplicemente irrilevante.
Questo sistema consiste di due livelli. Il livello pù basso è basato sull’interesse dell’individuo che guida spontaneamente ogni uomo d’affari nel corso del suo lavoro. E’ irrilevante dove lo scopo considerato non sia il profitto o la soluzione di qualsiasi individuo, gruppo o azienda, ma il migliore utilizzo delle risorse della società.
Il livello più alto è basato sull’identificazione della perfetta competizione con il migliore uso delle risorse invece di riconoscerlo semplicemente come un modo di causare il miglior utilizzo delle risorse che è possibile sotto certe condizioni specifiche di produzione.
Tutti i “sintomi” della perfetta competizione vengono poi ritenuti erroneamente essere le condizioni per il miglior uso delle risorse.
Un sintomo di questa è che non ci sono perdite; si pensa che questa sia una condizione per il miglior uso della risorsa.
A questo livello i profitti fuori dalla norma sono quindi tabù per la stessa ragione, e questo ha condotto alla proposta di una regola per far si che p=ac (dove p= prezzo del prodotto e ac= costo medio).
Questo sillogismo non regge perchè il miglior utilizzo delle risorse non è identico alla perfetta competizione.
Questo puo essere raggiunto attraverso l’applicazione della regola in condizioni in cui è tecnicamnete impossibile riprodurre tutti i sintomi della perfetta competizione.
Quindi accade a causa di questa impossibilità che la perfetta competizione spesso distrugge se stessa e il miglior uso delle risorse può solamente essere ottenuto tramite l’applicazione della Regola da parte delle agenzie collettiviste o da un mantenimento artificioso della perfetta competizione da parte della controspeculazione supportata dai sussidi di stato.