Il capitale finanziario è stato a lungo criticato poiche’ amplifica i rischi economici e non e’ produttivo, e dopo la crisi globale del 2008 la denigrazione della finanza è diventata estremamente diffusa. La Finanza è il casinò del capitalismo, sostengono i suoi critici, poco più di una forma giuridica di gioco d’azzardo senza utilità sociale. La dignità del capitale industriale, essi sostengono, è che esso si innesta direttamente nelle forze produttive e produce valore in prodotti materiali, mentre i prodotti della finanza sono fittizi, fanno soldi dal denaro, rimanendo astratti e quindi parassitari rispetto alla produzione di valore reale. Tali critiche sono in parte vere, anche se gli strumenti finanziari sono utilizzati per la gestione del rischio nonché la speculazione, e l’ economia biopolitica è sempre più orientata verso prodotti immateriali.
Ma non colgono la natura essenziale della finanza. Se la speculazione finanziaria
deve essere concepita come gioco d’azzardo, si tratta di un tipo di gioco intelligente, informato in cui l’investitore, come qualcuno che scommette sulle corse dei cavalli che calibri la condizione fisica dell’animale e quella della pista, deve giudicare l’andamento futuro di un settore della produzione attraverso una varietà di indicatori, alcuni dei quali molto astratti. Il capitale finanziario è in sostanza una macchina elaborata per rappresentare i beni comuni, cioè le relazioni e le reti che sono necessari per la produzione di un prodotto specifico, un settore merceologico, o qualche altro tipo di attività o fenomeno. Questa rappresentazione comporta uno straordinario processo di astrazione dal bene comune stesso, e anzi i prodotti finanziari assumono sempre di più forme esoteriche astratte in modo tale che essi possono riferirsi non alla produzione direttamente, ma a rappresentazioni di produzione futura o rappresentazioni di rappresentazioni. I poteri di astrazione della Finanza sono veloci e confusi, ed è per questo che i modelli matematici diventano così centrali. L’ astrazione in sé, però, è possibile solo a causa della natura sociale della ricchezza rappresentata. Con ogni livello di astrazione gli strumenti finanziari contemplano un livello sociale più ampio di reti che direttamente o indirettamente cooperano nel processo di produzione. Questa potenza di astrazione, in altre parole, poggia sui beni comuni e contemporaneamente li mistifica.