Un aspetto centrale della precarietà è che essa impone un nuovo regime di tempo, per quanto riguarda sia la giornata lavorativa che la carriera o, per dirla in altro modo, la precarietà è un meccanismo di controllo che determina la temporalità dei lavoratori, distruggendo la divisione tra tempo di lavoro e tempo di non-lavoro, il che costringe i lavoratori a non lavorare per tutto il tempo, ma ad essere costantemente disponibili se chiamati. La precarietà del lavoro, ovviamente, non è nuova per le donne e le minoranze razziali nei paesi dominanti o la stragrande maggioranza dei lavoratori, maschi e femmine, nei paesi subordinati, dove accordi di lavoro informali non garantiti sono stati a lungo la norma. Adesso la precarietà sta diventando generalizzata a tutti i livelli della forza lavoro in tutto il mondo, e in effetti sta prendendo alcune forme nuove ed estreme. Un aneddotico esempio antropologico illustra questa estrema precarietà. In un quartiere alla periferia di Monrovia in Liberia, Danny Hoffman riferisce, un uomo di nome Mohammed organizza e distribuisce migliaia di giovani, molti dei quali ex combattenti in Liberia o Sierra Leone, per una varietà di occupazioni informali. Un giorno egli manda gli uomini a lavorare temporaneamente in una miniera di diamanti illegali nel sud-est della Liberia; un altro giorno li manda a lavorare in una piantagione di gomma in un’altra parte del paese; lui può anche inviare duemila uomini in un sito specifico in qualita’ di ex combattenti come programma di disarmo per ricevere fondi da un’agenzia delle Nazioni Unite; e i suoi uomini sono sempre disponibili per operazioni militari. Questi uomini costituiscono un caso estremo di lavoro precario: una popolazione f-lottante che è infinitamente flessibile e mobile, perennemente disponibile per qualsiasi lavoro. Non è più utile pensare a questo come un esercito industriale di riserva o di un esercito di riserva di qualsiasi tipo dal momento che non c’è un “Esercito permanente” a cui si riferisce, che non è forza lavoro stabile garantita.
O meglio, sotto regimi di controllo della precarietà, tutta la forza lavoro diventa un esercito di riserva, con i lavoratori costantemente in attesa della chiamata, a disposizione del capo. La precarietà potrebbe così essere concepita come uno speciale tipo di povertà, una povertà temporale, in cui i lavoratori sono privati del controllo sul loro tempo.