Jeremy Rifkin: “The Zero Marginal Cost Society: The Internet of Things, the Collaborative Commons, and the Eclipse of Capitalism”

Jeremy Rifkin: “The Zero Marginal Cost Society: The Internet of Things, the Collaborative Commons, and the Eclipse of Capitalism”

E’ stato all’ inizio dell’era capitalista che la gente ha cominciato a ritirarsi dietro porte chiuse a chiave. La vita borghese era un affare privato. Sebbene le persone avessero un’ immagine pubblica, gran parte della loro vita quotidiana si svolgeva in spazi privati. A casa, la vita era più isolata in stanze separate, ciascuna con la propria funzione: salotti, sale musica, biblioteche, ecc.
Gli individui hanno anche cominciato per la prima volta a dormire da soli in camere e letti separati.
La privatizzazione della vita umana è avvenuta di pari passo con la privatizzazione dei beni comuni. Nel nuovo mondo di rapporti di proprietà privata, in cui tutto è stato ridotto a “Mio” contro “tuo”, il concetto di agente autonomo, circondato da proprietà privata e recintata per dividerla dal resto del mondo, ha assunto una vita propria. Il diritto alla privacy è divenuto il diritto di escludere.
L’idea che la casa di ogni uomo è il suo castello ha accompagnato la
privatizzazione della vita. Le generazioni successive hanno considerato la privacy una qualità umana intrinseca fornita dalla natura, piuttosto che una semplice convenzione sociale frutto di un momento particolare nel cammino umano. Oggi, l’ “Internet delle cose” in atto sta strappando via le recinzioni che
rendevano la privacy sacrosanta e un diritto considerato tanto importante quanto il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità. Per la generazione più giovane crescere in un mondo globalmente connesso dove ogni momento della propria vita viene compulsivamente pubblicato e condiviso con il mondo attraverso Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, e innumerevoli altri social media, la privacy ha perso gran parte del suo fascino. Per loro, la libertà non è legata all’ autonomia e all’esclusione, ma piuttosto a godersi la condivisione e l’inclusione in una piazza pubblica globale virtuale. Il diktat della
generazione più giovane è la trasparenza, il suo modus operandi è la collaborazione, e la sua espressione è esercitata a titolo di produzione paritaria
in reti scalari.