I Sette Principi Della Sovranita’ del Cibo presentati da La Via Campesina al World Food Summit del 1996 a Roma.

I Sette Principi Della Sovranita’ del Cibo  presentati da La Via Campesina al World Food Summit del 1996 a Roma.

1. Il Cibo: un diritto umano fondamentale.
Ognuno deve poter disporre di cibo sano, nutriente e culturalmente appropriato in quantita’ e qualita’ sufficiente a condurre una vita sana e dignitosa. Ogni nazione dovrebbe dichiarare che l’accesso al cibo e’ un diritto costituzionale e garantire lo sviluppo del settore primario per assicurare la realizzazione concreta di questo diritto fondamentale.

2. La Riforma agraria
E’ necessaria una massiccia riforma agraria che dia alle persone che non possiedono la terra – specialmente alle donne – la proprieta’ ed il controllo della terra che lavorano e riconsegni il territorio agli autoctoni. Il diritto alla terra deve essere libero dalla discriminazione sulla base del genere, della religione, della razza, della classe sociale e della ideologia; la terra appartiene a coloro che la lavorano.

3. Proteggere le risorse naturali
La sovranita’ sul cibo comporta la cura sostenibile e l’uso delle risorse naturali, specialmente la terra, l’acqua, le sementi e i mangimi per il bestiame. La gente che lavora la terra deve avere il diritto di gestire in modo sostenibile le risorse naturali e di conservare le biodiversita’ senza sottostare a restrittivi diritti di proprieta’ intellettuale. Si puo’ ottenere cio’ solamente sulla base di un’economia solida e sicura, terreni sani e uso ridotto di prodotti agrochimici.

4. Riorganizzazione del commercio alimentare
Il cibo e’ prima di tutto una sorgente di nutrimento e solo secondariamente una merce di scambio. Le politiche agricole nazionali devono favorire la produzione per il consumo domestico e l’autosufficienza alimentare. L’importazione del cibo non deve sostituirsi alla produzione locale ne’ abbassarne i prezzi.

5. Porre fine alla globalizzazione della fame
La sovranita’ alimentare e’ danneggiata dalle istituzioni multilaterali e dalle speculazioni sul capitale. Il controllo crescente delle corporazioni multinazionali (MNCs) sulle politiche agricole e’ stato facilitato dalle politiche economiche di organizzazioni multilaterali come WTO, World Bank e IMF (International Monetary Fund). Di conseguenza c’e’ bisogno di una regolamentazione e di una tassazione del capitale speculativo e di un solido codice di comportamento per le MNC.

6. Pace sociale
Ognuno ha il diritto di essere libero dalla violenza. Il cibo non deve essere usato come arma. livelli crescenti di poverta’ ed emarginazione nelle popolazioni rurali, insieme all’oppressione crescente delle minoranze etniche e delle popolazioni indigene, aggravano le situazioni di ingiustizia e di disperazione. L’evacuazione continua, l’urbanizzazione forzata, l’oppressione dei piccoli possidenti agricoli e il razzismo crescente contro di essi non possono essere tollerati.

7. Il controllo democratico
I piccoli proprietari terrieri devono avere accesso diretto nell’espressione delle politiche agricole a tutti i livelli. le Nazioni Unite e le organizzazioni ad esse collegate devono subire un processo di democratizzazione per fare in modo che cio’ diventi realta’. Ognuno ha il diritto ad un’informazione onesta ed accurata e ad una decisionalita’ onesta e democratica. Questi diritti costituiscono la base del buon governo, della responsabilita’ e della partecipazione equa nella vita economica, politica e sociale, liberi da ogni forma di discriminazione. alle donne delle zone rurali, in particolare, bisogna garantire potere decisionale diretto ed attivo sulle risorse alimentari e sull’economia rurale.