Il piano, che ha ricevuto il sostegno bipartisan in Parlamento australiano, ha comportato l’esclusione di innumerevoli isole dalla zona di migrazione in Australia, e l’uso della Marina australiana per fermare le imbarcazioni che trasportavano i rifugiati. I richiedenti asilo sono stati deportati e processati in altri paesi, spesso in attesa per anni in condizioni precarie perche’ venisse loro concesso lo status di rifugiato. Nel maggio 2013, il parlamento federale ha legiferato per rimuovere il continente australiano dalla sua zona di migrazione – il che significa che tutti i richiedenti asilo che arrivano sulla terraferma possono essere inviati a impianti offshore in Nauru o in Papua Nuova Guinea. Entrambe le nazioni hanno accettato strutture sul loro territorio perché l’Australia ha utilizzato la più antica forma di persuasione: mucchi di soldi.Nel 2014 anche la Cambogia, uno dei paesi più poveri e più corrotti in Asia, è stata corrotta per ospitare alcuni rifugiati che l’Australia non ha voluto. L’offshoring era un’innovazione geniale che ha segnato uno sviluppo inquietante nell’economia mutata. Significava un minore livello di responsabilità per il fatto di collaborare con partner regionali noti per la corruzione e la brutalità. Papua Nuova Guinea e
Cambogia non hanno potuto fornire aiuto ai propri cittadini e ai rifugiati, per non parlare di gestire le persone che l’Australia ha respinto. La sovranità è stata distorta. Interrogata sui problemi all’interno dei campi di Naru e dell’isola di Manus, l’Australia ha mentito affermando che il problema non era suo e ha suggerito di chiedere ai funzionari di questi Stati “sovrani”.
L’Australia ha tirato i fili, le multinazionali hanno fatto i soldi, e agli ex avamposti coloniali sono stati lasciati i problemi (sebbene fossero stati ricompensati per questa imposizione). Questo non ha preoccupato affatto Canberra. Era vero il contrario, perché, limitando l’accesso dei media ai siti contestati, sia il governo che i corsari erano in grado di lavorare per lo più senza interruzione. Questo sistema ha anche ispirato gli altri.
Le Nazioni Unite nel 2014 hanno annunciato che stavano valutando di stabilire campi di detenzione in Egitto, Libia e Sudan per gestire l’enorme afflusso di rifugiati in Europa. Cio’ e’stato del tutto impraticabile, ma si è dimostrato che l’efficienza spietata dell’Australia aveva amici nei posti più insoliti. L’Unione europea nel 2015, di fronte a un enorme aumento di migranti indesiderati, ha annunciato una soluzione militare alla crisi, rispecchiando le politiche australiane.