Quanti di noi, me compreso, hanno perso i nostri valori? Non siamo più attenti al mondo in cui viviamo; non ci interessa; non proteggiamo ciò che Dio ha creato per tutti, e alla fine non siamo piu’in grado di prenderci cura gli uni degli altri! E quando l’umanità nel suo insieme perde l’orientamento, il risultato sono tragedie come quella alla quale abbiamo assistito … ci dobbiamo porre questa domanda: Chi è responsabile per il sangue di questi nostri fratelli e sorelle? Nessuno! Questa è la nostra risposta: Non sono io. Non ho nulla a che fare con questa cosa, e’ colpa di qualcun altro, ma certamente non mia… Oggi nessuno nel nostro mondo si sente responsabile; abbiamo perso il senso di responsabilità per i nostri fratelli e sorelle … La cultura del comfort, che ci fa pensare solo a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone che, per quanto belle, sono inconsistenti; offrono un’illusione fugace e vuota che si traduce in indifferenza verso gli altri; infatti, porta anche alla globalizzazione dell’ indifferenza. In questo mondo globalizzato, siamo caduti nell’ indifferenza globalizzata. Siamo diventati avvezzi alla sofferenza degli altri: non mi interessa; non mi riguarda; non e’ affar mio!
Mese: novembre 2016
M. Mazzucato: “The Entrepreteneurial State”
UNA NUOVA LINGUA E UNA NUOVA RETORICA
Mentre l’innovazione non è il ruolo principale dello Stato, illustrare il suo potenziale carattere innovativo e dinamico – la sua capacità storica, in alcuni paesi, di svolgere un ruolo imprenditoriale nella società – è forse il modo più efficace per difendere la sua esistenza e dimensione, in un approccio proattivo.
Christos Laskos, Euclid Tsakalotos: “Crucible of Resistance: Greece, the Eurozone and the World Economic Crisis”
[…] Il fatto che la Grecia abbia perso in gran parte il momento neoliberista si basa pesantemente su una definizione del neoliberismo confezionata da suoi sostenitori: meno Stato, più mercati; imprenditoria intelligente e valore dell’ individualismo; pari opportunità, piuttosto che il profitto. Non è una descrizione che si adatti facilmente alla prova della teoria neoliberale, a parte la pratica neoliberista. Qualsiasi piano che non includa alcune delle seguenti quattro caratteristiche è ingiustificatamente restrittivo, e chiaramente ideologico negli intenti:
1. Il neo-liberismo eleva il capitale allo stato di classe universale, nel senso che i suoi interessi coincidono con quelli della società nel suo complesso. gli investimenti e le iniziative del settore privato sono la fonte di ogni ricchezza. Ne consegue che agli imprenditori devono essere dati gli strumenti per fare il lavoro, sia che questo comporti salari più bassi o meno tasse corporative, o l’accesso ad attività, come la salute e l’educazione, in precedenza nel settore pubblico.
2. Si puo’ dare fiducia ai mercati finanziari nella distribuzione delle risorse dove sono più necessarie, e un eccesso di regolamentazione puo’ solamente impedire un tale processo. Essi svolgono anche il ruolo centrale nel controllo del sistema. Giudicano imprese e intere economie, in ogni momento di ogni giorno. Coloro che non si conformano alla comprensione neoliberista sul valore degli azionisti, l’efficienza e la competitività vedono la svendita delle loro azioni / obbligazioni, determinando l’abbassamento dei loro prezzi e l’aumento del costo del denaro – con tutto ciò che questo comporta. Il realismo si rivela spesso solamente un’ accettazione di questo ruolo per conto di imprese e governi.
3. Il nemico non è lo Stato ma una particolare forma di Stato (Jessop, 2002).
La deregolamentazione può portare alla ri-regolamentazione finche’ questa assicura i profitti e il potere delle imprese del settore privato.
Le privatizzazioni e l’outsourcing di servizi sociali pubblici devono essere privilegiati anche se portano agli interessi del settore privato e delle grandi imprese con poco vantaggio comparativo apparente diverso dall’ acquisizione di contratti del settore pubblico. Le grandi imprese sono raramente una minaccia per il sistema e devono essere incoraggiate a sfruttare le economie di scala e di scopo. Inutile dire che uno Stato neoliberista non ha alcun problema con funzioni allargate di militari e polizia.
4. Il nemico può essere individuato in quei gruppi che cercano di limitare gli effetti della concorrenza sul lavoro e di interferire politicamente nel mercato per ridistribuire reddito ai “perdenti” di tutto il processo: sindacati, movimenti sociali e altre forme di azione collettiva.
M. Dotti, M. Esposito: “Ludocrazia. Un Lessico dell’Azzardo di Massa”
Vero e’ che negli ultimi decenni del XX secolo tutto si e’ evoluto, anche l’azzardo, cambiando non solo quantita’, ma natura. Oggi, quando si parla di azzardo, si dovrebbe parlare nello specifico di azzardo di massa tecnologicamente e post-industrialmente diffuso, mediato dalla tecnologia e orientato al controllo integrale del soggetto, non solo delle sue pulsioni.
Michael Hardt, Antonio Negri: “Commonwealth”
Nonostante la repulsione che ispirano in noi, dobbiamo ricordare che la famiglia, la società e la nazione si impegnano e mobilitare i beni comuni, anche se in forma corrotta, e quindi fornire importanti risorse per l’esodo della moltitudine. continua a leggere…
Christos Laskos, Euclid Tsakalotos: “Crucible of Resistance: Greece, the Eurozone and the World Economic Crisis”
Questa risposta inefficace dei leader della zona euro alle esigenze per combattere la crisi necessita di maggiore attenzione. Noi esporremo due possibili ipotesi. Noi chiamiamo La prima ipotesi di incompetenza strutturale. Cio’ suggerisce che la risposta insufficiente è dovuta ai limiti strutturali imposti dall’ architettura economica e finanziaria ereditata dalla zona euro; limiti che un governo difficile, l’esistenza del tipo di chiusura cognitiva discusso nell’ Introduzione, o semplicemente l’incompetenza dei leader europei non sono stati in grado di superare. Il secondo può essere pensato come ipotesi dell’istinto di classe.
continua a leggere…
Thomas Piketty: “Chronicles: On Our Troubled Times”
“Il premio per l’amnesia va alla Germania, con la Francia a un meritato secondo posto.Nel 1945 i due paesi avevano debiti pubblici superiori al 200 per cento del PIL.
John Kay: “Other People’s Money: Masters of the Universe or Servants of the People?”
L’obiettivo primario dei politici a partire dalla crisi finanziaria globale è stato quello di garantire la stabilità del sistema finanziario. Questo obiettivo e’ stato interpretato come garanzia di stabilità delle istituzioni finanziarie esistenti. Il mezzo per raggiungere questo obiettivo è quello di richiedere alle istituzioni di avere una maggiore riserva di capitale e di liquidità.
K. Marx: “Das Kapital”
Di pari passo con questa centralizzazione, ossia con l’espropriazione di molti capitalisti da parte di pochi, si sviluppa… l’implicazione di tutti i popoli nella rete di un mercato mondiale e, con questo, il carattere mondiale del regime capitalista.
Paul Mason: “PostCapitalism: A Guide to Our Future”
Questo è un estratto da quello che penso sia il documento più importante: “Se c’è qualcosa che merita una ricompensa, è il contributo sociale. La creatività può essere un contributo sociale, ma solo nella misura in cui la società è libera di utilizzarne i risultati.