L’invecchiamento della popolazione causa l’ aumento della domanda di spesa per la salute, delle pensioni pubbliche e dell’ assistenza a lungo termine. Nel 2010, Standard & Poor ha calcolato che a meno che i governi di tutto il mondo tengano a freno le spese per le pensioni pubbliche i loro debiti, entro il 2050, porterebbero il mondo alla rovina. Da allora, i governi hanno infatti ridotto le loro passività pensionistiche: i requisiti per le pensioni sono stati riveduti, l’età pensionabile e’ stata alzata e l’ indicizzazione dell’inflazione erosa in molti paesi. Quando, dopo la carneficina delle obbligazioni, S & P ha ricalcolato il danno potenziale, ha trovato che il debito netto medio dei paesi sviluppati è stato progettato per essere il 220 per cento del PIL entro il 2050, con i grandi paesi in via di sviluppo in esecuzione debiti media di 130 per cento. Il Giappone deterra’ ancora il primato nel 2050, al 500 per cento (rispetto al 250 per cento di ora) e l’ America dovra’ fronteggiare un mucchio di debito tre volte quello corrente che ammonta a 17 trilioni di dollari. In questa proiezione, l’invecchiamento demografico sara’ la causa dell’ insostenibilita’ finanziaria in tutto il mondo sviluppato. Gli analisti di S & P prevedono che entro il 2050, anche con tagli alle pensioni, il 60 per cento di tutti i paesi nel mondo avrà tassi di credito inferiori al grado di investimento: sarà suicida per chi non vuole rischiare di perdere il proprio denaro concedere prestiti ad essi.
Tutto cio’ vi spaventa? Allora sentite la parte peggiore.
Più del 50 per cento di tutti i soldi delle pensioni private sono attualmente investiti nel debito pubblico. Inoltre, generalmente due quinti sono in debiti esteri. Non importa quanto sicuro sembri un fondo pensione aziendale ora, se il 60 per cento delle obbligazioni di tutti i paesi diventano spazzatura – in modo che prestare loro denaro diventi una proposta folle – il sistema pensionistico privato non sopravviverà.

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