In questa parte del globo, il metodo utilizzato dallo Stato-nazione per affrontare i problemi causati dalla produzione compulsiva di sprechi, di disuguaglianza e di umiliazione, questa tendenza endemica e marchio di fabbrica di un’economia di mercato guidata dal capitale, ha fatto il suo tempo.
Il mercato dei capitali e la borsa delle materie prime si sono ora spostati in un nuovo spazio extraterritoriale dal punto di vista di ordine sociale, che si trova molto al di sopra dell’area della sovranità degli Stati nazionali e, quindi, al di là della portata della loro capacità di sorveglianza / bilanciamento / attenuazione.
Gli Stati-nazione si trovano anche nella posizione di vittime del processo di globalizzazione del capitale, posizione simile a quella occupata dalle autorità locali, all’inizio della costruzione dello Stato-nazione.
Attualmente tocca agli Stati-nazione di essere accusati di avere imposto vincoli “economicamente insensati” e di conseguenza retrogradi rispetto all’attività economica, e di essere costretti a cedere tutti i diritti e tutta la volonta’ di intervento politico in questioni relative ai flussi globali di capitale e di produzione.